Il 9 agosto è National Women’s Day in Sudafrica.
Il nostro team a Samora Machel lo ha celebrato organizzando un evento presso la Soup Kitchen (mensa popolare) in cui è coinvolto. Gli uomini hanno cucinato e servito da mangiare, mentre le donne si sono trovate insieme per discutere di violenza di genere, condividendo esperienze e risorse e creando il tessuto di una rete di sostegno reciproco nella comunità.
Un po’ di contesto per chi ci legge dall’estero: dal 27 Marzo scorso il Sudafrica è in lockdown per contrastare la diffusione del Covid-19. Le misure messe in campo hanno ridotto la trasmissione del virus, ma hanno anche contribuito ad aumentare il già altissimo tasso di disoccupazione (30,1% a giugno 2020), e hanno avuto un impatto anche sull’economia informale, con il risultato che molte persone hanno perso la propria fonte di reddito. Milioni di persone non hanno reddito e non hanno da mangiare. Le misure messe in campo dal governo hanno un impatto ridotto a causa delle limitate risorse disponibili e del grande numero di individui in stato di necessità.
Questa situazione ha portato molte persone e organizzazioni della società civile a scendere in campo per offrire assistenza su scala locale. La maggior parte di queste iniziative riguarda mense popolari e programmi di distribuzione alimentare.
Il Samora Team dell’associazione Friends of Thandolwethu, insieme ad altre organizzazioni locali, ha creato una rete di azione locale chiamata Samora CAN (Community Action Network) e ha contribuito a mettere in piedi una mensa popolare che ha tre punti di distribuzione, e un programma di consegna alimentare porta a porta condotto da volontari in bicicletta che consegnano cibo direttamente a casa a quei membri della comunità che, a causa di disabilità, età avanzata, ecc., non possono raggiungere i punti di distribuzione; il progetto garantisce un pasto quotidiano, tra il lunedì e il venerdì, a 150-160 persone, raggiungendo di tanto in tanto picchi di 250 persone.
Mzi, Sbosh e Wendy (il Samora Team) sono coinvolti in questa iniziativa fin dall’inizio; l’associazione Friends of Thandolwethu sostiene questo progetto tramite Backabuddy con una campagna di raccolta fondi dedicata (e completamente separata dalla raccolta fondi per la scuola dell’infanzia, che trovate invece qui).
La celebrazione di National Women’s Day ha offerto ancora una volta la possibilità di trasformare la distribuzione alimentare in un’occasione per affrontare un argomento di alto impatto sulla comunità e per condividere risorse utili a quelle donne che potrebbero trovarsi in una situazione di violenza.
Durante la pandemia, le donne si trovano a sostenere i rischi maggiori: in aggiunta ai problemi causati dalla perdita di lavoro e reddito, i casi di violenza domestica sono in aumento in tutto il paese. Nelle prime tre settimane di lockdown, ad esempio, la linea telefonica nazionale dedicata a donne e bambini vittime di violenza ha ricevuto 120.000 chiamate, il doppio del volume abituale.
Perché l’associzione Friends of Thandolwethu sostiene l’iniziativa di una mensa alimentare e azioni di contrasto alla violenza di genere?
Il nostro progetto principale è la costruzione di un asilo e scuola dell’infanzia ispirati all’approccio pedagogico “Reggio Emilia” a Samora Machel, e continuiamo a impegnarci con tenacia nel raggiungimento di questo obiettivo. Al centro dell’approccio “Reggio Emilia”, per come lo intendiamo, ci sono due elementi: comunità e cittadinanza. Entrambi questi aspetti risuonano nel proverbio africano “ci vuole un villaggio per crescere un bambino”, a significare che i bambini e le bambine sono percepiti come parte della comunità e che l’intera comunità è responsabile della loro crescita e dalla loro educazione alla cittadinanza – non si tratta di un lavoro che genitori e educatori possono fare da soli! Ogni problema che tocca la comunità si riverbera inevitabilmente sui bambini e sul progetto asilo e scuola dell’infanzia: non possiamo lavorare con i bambini e le bambine se ignoriamo i problemi che i loro genirori e parenti si trovano ad affrontare, così come non possiamo ignorare le sfide che toccano la comunità in senso più ampio. Tutto è inevitabilmente interconnesso.